La crisi mascherata

Facciamo un puro esercizio di stile. Così giusto per riflettere. Pensiamo per un attimo che a Palazzo Chigi sia seduto Romano Prodi e i suoi ministri; all’opposizione Berlusconi, i suoi accoliti e le sue televisioni. Anno domini 2010. La situazione la conosciamo: aumento della disoccupazione, tagli all’Università e alla ricerca, sanità a pezzi, a rischio nei prossimi mesi 400 mila posti di lavoro, cassintegrati sul piede di guerra, proteste ovunque, ma non sul circo mediatico e perciò non nelle nostre case. Pensiamoci e chiediamoci: come i media riconducibili al Signor B (ovvero una buona parte del panorama mediatico italiano) avrebbero diffuso queste notizie? Le avrebbero mascherate, camuffate, fatte affogare in un mare di sorrisi e ottimismo come fanno ora, o al contrario avrebbero aizzato la protesta, gettando benzina sul fuoco e esasperando gli animi? Oggi il conflitto sociale, il malcontento e la disperazione, almeno in parte, sono contenuti, ben mascherati e celati.  I mass media, direttamente o indirettamente controllati dal signor B., nascondono la grave situazione che il bel Paese sta attraversando: al contrario l’avrebbero esasperata se l’uomo di Arcore fosse stato all’opposizione. Non oso pensare a cosa sarebbe successo se signor B. avesse scatenato le sue televisioni e i suoi giornali contro il governo: pensate a cosa è stato fatto contro Fini per una cucina Scavolini e moltiplicatelo per un milione.

Pensate, sempre per puro esercizio di stile, a cosa sarebbe successo in Sardegna se, non dico l’autodefinitosi Babbeo signor Ugo Cappellacci, ma Zuncheddu fosse stato all’opposizione. Immagino le dirette di Videolina e Radiolina per raccontare, minuto per minuto, le proteste dei pastori, degli agricoltori, dei cassintegrati, degli studenti, dei precari della scuola. Vedo già le prime pagine dell’Unione Sarda che parlano e straparlano della crisi, che imputano la colpa a Soru, che lo denigrano o lo mettono in cattiva luce. In quasi cinque anni mai concessa un’intervista al presidente Soru, mentre al Presidente Cappellacci è stata ed è data grande visibilità e spazio. Il gruppo Zuncheddu (il principale gruppo editoriale sardo) influenza la percezione della realtà, proiettando ed offrendo all’opinione pubblica sarda un’immagine distorta della realtà, usando due pesi e due misure. Esasperando gli animi, aizzando la rivolta quando sono all’opposizione e celando tutto dietro un sorriso, un tutto apposto, quando al governo siede un amico o compare.

I mass media sono strumenti del potere e vengono usati per difendere e consolidare il proprio dominio e per imporre la propria volontà. Nella nostra società la principale battaglia è quella per la conquista delle menti, perché è il modo di pensare degli individui che determina la sorte dei valori e delle leggi su cui le società di basano. In Italia le menti (e i cuori) vengono prevalentemente conquistate attraverso la TV (più del 70% dichiara di formarsi un’opinione politica attraverso la televisione). Ora la TV sminuisce la crisi, perché chi la controlla ha tutto l’interesse a minimizzarla.

Ma davvero, e ritorniamo al puro esercizio di stile, cosa sarebbe successo se signor B e signor Z. fossero stati all’opposizione?

Massimo Ragnedda

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