5 buoni motivi per cui Renzi non dovrebbe fare la staffetta con Letta

Matteo Renzi e Enrico Letta Firenze 08/06/2013Massimo Ragnedda (Tiscali) Scrivo queste due righe nel giorno della resa dei conti del PD. Ancora non so, e come potrei, sapere cosa verrà fuori da quell’incontro e quali saranno le sorti dei due pretendi al trono, del PD e, almeno in parte, del Paese. Renzi, quello del “Enrico stai sereno”, sfida Letta, quello del “non sto qui a tutti i costi”. A rileggere a distanza di qualche settimana queste parole (ma, si sa, in politica le settimane valgono anni) viene da sorridere. Il democristiano Renzi non vuole fare la staffetta con Letta, vuole più semplicemente scalzarlo e sfrattarlo. E Letta, più democristiano di Renzi, tutto questo non l’accetta. Da qui la lotta fratricida in direzione del PD, le pugnalate, le accuse e i colpi bassi. E sullo sfondo, in un angolo remoto dei loro pensieri, ci stanno i problemi da affrontare: disoccupazione, tasse troppo alte per cittadini ed imprese, corruzione e tante altre piccole, e per loro insignificanti, cose. Più che rottamare la seconda Repubblica, a me pare che Renzi stia riabilitando la prima. Questi giochi di palazzo e di poltrona sono tipici da prima Repubblica, con la differenza che la vecchia classe dirigente era, se non altro, più raffinata e meno volgare.

Renzi sostiene, e stando ai sondaggi attuali forse ha pure ragione, di avere la forza e i numeri per vincere le prossime elezioni. Bene, allora sfiduci il governo e si vada ad elezioni a maggio assieme alle europee, pronti per il semestre europeo. Un altro governo tecnico sarebbe troppo. Anche per noi italiani che ci stiamo abituando a tutto. Come? La legge elettorale? Siamo 5 anni anni che l’aspettiamo (nel frattempo il porcellum è stato bocciato dalla Consulta) e due governi tecnici si sono susseguiti con la promessa di farla. Se aspettiamo la nuova legge elettorale votiamo tra 4 anni, ovvero a scadenza naturale del mandato, con la stessa legge elettorale che abbiamo ora. Tanto vale farlo subito.

E poi, la nuova legge elettorale proposta da Renzi è, a detta di molti autorevoli costituzionalisti e politologi, incostituzionale e, sopratutto, non elimina l’aspetto più odiato di quella legge: le liste bloccate e scelte dalle segreterie. Se c’è una cosa che agli italiani interessa della nuova legge elettorale (e vi assicuro che non è questa la priorità del Paese) è la possibilità di scegliere il proprio candidato. Il resto, che si chiami maggioritario, proporzionale alla tedesca, alla francese o alla spagnola, interessa più gli addetti ai lavori che i comuni cittadini.

Ad ogni modo, correggetemi se erro, ecco perchè credo che Renzi sbagli a formare un governo:

a) Sarebbe il terzo premier non legittimato dal voto popolare, visto che l’ultimo è stato Berlusconi nel 2008 (confesso che associare legittimo a Berlusconi mi fa sempre un certo affetto, ma oggettivamente fu l’ultimo ad essere legittimato dal voto popolare.)

b) Se si andasse ad elezioni potrebbe vincere e formare un governo monocolore senza larghe intese: una cosa gradita ed auspicata dal popolo del PD, e non solo.

c) Strategicamente parlando dà il tempo al pregiudicato Berlusconi di ricompattare le forze e riorganizzarsi, e storicamente il pregiudicato di Arcore ci ha sempre abituato alle grandi rimonte.

d) Rischia di bruciare, in poco tempo, la popolarità del post primarie, facendosi logorare dall’attacco mediatico delle truppe del biscione, passando come un “vecchio” politico e non come il rinnovatore come ama raffigurarsi e presentarsi. Andare da Maria de Filippi e posare per Vanity Fair potrebbe, a questo punto, non bastare più.

f) Infine sarebbe paradossale (ma di che stupirsi in Italia) che il primo premier del PD venga sfiduciato dal PD.

Ho dimenticato qualcosa?

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