Non hanno scelta. Non hanno scampo. Vorrebbero continuare a vivere da donne libere. Sono le donne curde. Nel Kurdistan siriano, dove vivono in una società laica e dove la donna gioca un ruolo cruciale nella vita pubblica, difendono con poche armi quel fazzoletto di terra. Alcune di loro si vestono come le donne occidentali, ballerine e jeans. Ma hanno in mano il kalashnikov. Fanno parte dell’YPG (Unità di protezione popolare) e provano a fermare l’avanzata di quei tagliagole islamisti che l’Occidente ha armato, finanziato e addestrato. Donne lasciate sole dall’Occidente mentre provano a respingere l’ultima creatura delle petromonarchie e dell’Occidente. Sono sole sul fronte a morire. Imbracciano il fucile in una disperata difesa dell’enclave curda. Qualche fucile contro i missili e le armi pesanti dei barbari dell’ISIL. L’Isil non nasce dal niente, non è nato in un giorno, ma grazie ai finanziamenti sauditi e del Qatar e grazie al sostegno francese, inglese e statunitense. Abbiamo addestrato e armato barbari giunti in Siria da ogni angolo del mondo per combattere Assad e che, purtroppo, distruggeranno quel poco di laico che è rimasto in Medio Oriente. E ora l’Occidente temporeggia ad aiutare le donne e gli uomini curdi in Siria. Temporeggia per non indispettire la Turchia fedele alleato statunitense e membro della NATO. Erdogan, il fascista Erdogan, si spinge ad affermare che ISIL e PKK sono la stessa cosa, quando i primi combattono per privare la libertà degli altri e i secondi per difendere la propria libertà. Temporeggia l’Occidente ad aiutare i curdi, mentre le donne e gli uomini dell’Unità per la Protezione del Popolo’ (Ypg) provano disperatamente a difendersi con le poche armi che hanno. Ma sarà un bagno di sangue. È già un bagno di sangue. A loro non resta che resistere. Resistere, resistere, resistere. Onore alle donne curde. Onore a chi combatte per la libertà.
Caro Massimo, io e te probabilmente partiamo da basi ideologiche diverse ma alla fine concordiamo, in pratica, in toto, perché credo che la cosa fondamentale ci unisce: l’onestà intellettuale (sì: ho l’arroganza di dire che sono onesto!). Le tue analisi trasmettono sempre onestà ed intelligenza: e questo va detto, oggi che tali qualità sono “merce” rara. Un caro saluto. Massimiliano G.
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Grazie Massimiliano di questo commento. Concordo con te che l’onestà intellettuale sia una merce rara.
A presto
Massimo
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